Lo scopo della norma è sostenere la produzione del latte d’asina quale alimento alternativo al latte vaccino nei casi di allergia alle proteine del latte vaccino (APLV) e quale integratore del latte materno per i bambini nati prematuri. Lo schema prevede l’erogazione gratuita di latte di asina tal quale, in polvere, in forme adattate e registrate, dietro presentazione di ricetta medica. I costi sarebbero a carico del Servizio sanitario nazionale. Al latte d’asina confezionato, inoltre, sarebbe applicata l’aliquota IVA al 4%, analogamente a quanto accade al latte fresco confezionato destinato alla vendita al dettaglio.
L’art. 3 del disegno di legge istituisce non solo un credito d’imposta nella misura pari a 4 euro a litro a beneficio dei soggetti che producono latte d’asina sulla base di criteri e presupposti cogenti da definire. Ma anche, istituisce l’Osservatorio permanente sul latte d’asina presso il MiPaaf, investendolo di questi compiti: a) monitorare il mercato del latte d’asina al fine di individuare gli effetti degli interventi previsti dal disegno di legge; b) organizzare incontri con i soggetti della filiera della produzione; c) promuovere studi atti a migliorare e rafforzare sia la filiera produttiva nazionale, che la diffusione del corretto uso del prodotto presso medici e strutture sanitarie preposte.
L’onere annuo derivante dall’attuazione della presente legge si aggira attorno a 3 milioni di euro.
Fonte https://www.lattenews.it/prosegue-liter-del-disegno-di-legge-sul-latte-dasina/