Elisir di bellezza per Cleopatra e Poppea fino a Paolina Bonaparte, elogiato da Ippocrate, Erodoto e Plinio il Vecchio (che ne descrisse dettagliatamente i benefici nella Naturalis historia) e considerato bevanda di lusso per gli antichi romani, al latte d’asina sono state sempre riconosciute proprietà benefiche. Nel XIX e XX secolo ha rappresentato un valido sostituto del latte umano per quei bambini che non potevano essere allattati al seno dalla madre ed era, in mancanza ancora delle tipologie artificiali, l’alimento scelto per nutrire gli orfani.
Oggi rivive, tra i tanti, negli studi dei ricercatori dell’Ospedale Sant’Anna e del CNR di Torino, oltre che nelle proposte di legge presentate in Parlamento e portate avanti anche a livello locale dalle due regioni a maggiore vocazione nell’allevamento degli asini; la Sicilia (con le due razze più importanti, la pantesca e la ragusana) e la Sardegna.
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