Che sia buono e che può benissimo essere considerato un valido sostituto del latte materno lo si sapeva da tempo. È grazie però alla ricerca portata avanti da diversi esperti nell’ambito del progetto CoR.aS.HeR di cui è capofila il CoRFiLaC (il Consorzio di Ricerca sulla Filiera Lattiero Casearia e dell’Agroalimentare di Ragusa) che si è potuto accertare l’alto valore protettivo racchiuso in questa dolce bevanda.
Numerosi campioni di latte d’asina di razza Ragusana, sia di massa che individuali, prelevati da aziende siciliane inserite nel progetto, sono stati analizzati per conoscere la composizione chimico-fisica di base nello specifico grasso, proteine, caseine, siero-proteine, urea, lattosio, pH oltre al numero di cellule somatiche per dedurre lo stato di salute dell’asina. Inoltre, presso i laboratori del CoRFiLaC, è stata determinata la concentrazione del lisozima, una delle principali siero-proteine del latte d’asina che nel latte dei ruminanti è presente solo in tracce. Una molecola che ha suscitato l’interesse da parte del mondo della ricerca in quanto è stata dimostrata la sua attività antimicrobica naturale contro una vasta gamma di batteri ma anche di virus, parassiti e funghi.
“Dai nostri dati – spiega Vita Maria Marino, ricercatrice del CoRFiLaC- è emerso che il latte d’asina Ragusana se confrontato al latte vaccino e al latte umano è poverissimo di grassi (con valori inferiori a 1 g/l), ha un elevato contenuto di lattosio che si aggira intorno a 6 g/100g ed inoltre le siero-proteine prevalgono sulle caseine: tra queste il lisozima che può raggiungere 1,2 g/l. È emerso dai nostri studi – prosegue la ricercatrice- che la concentrazione di lisozima dipende non solo dallo stadio di lattazione dell’asina ma anche dalla stagione di produzione. Confrontando i nostri dati con quelli riportati in letteratura, la razza dell’asina è un fattore determinante sulla composizione chimica del latte”.
Il latte d’asina può pertanto definirsi, a buon diritto, un alimento funzionale per le molteplici proprietà benefiche che apporta alla salute umana, tale da essere proponibile non solo a lattanti in sostituzione del latte umano o a soggetti che manifestano un’allergia alle caseine del latte ma anche a diverse categorie di consumatori adulti. Per lo scarso contributo di grasso rispetto al latte vaccino, apporta poca energia, tale da renderlo adatto non solo a soggetti che seguono diete ipocaloriche ma anche a soggetti affetti da dislipidemie (avendo alto contenuto di grassi monoinsaturi e basso contenuto di colesterolo).
“L’apporto accettabile di calcio intorno a 70 mg/100g, sebbene più basso del latte vaccino (120 mg/100g), assieme all’alto contenuto di vitamina D (circa 30 µg/100g) e di lattosio, fondamentali per il suo assorbimento, incontra le richieste nutrizionali di lattanti ma può essere anche un utile alleato del benessere delle ossa di adulti in menopausa – conclude la dott.ssa Marino-. Sul contenuto totale di proteine (1,34 g/100g) il latte d’asina vanta un elevato apporto di siero-proteine solubili, altamente digeribili, ad alto valore biologico e con nota attività antiossidante che lo rendono un ottimo candidato come integratore anche per chi pratica sport. Non dimentichiamo infine l’elevato contenuto di lisozima nel latte d’asina, un antibiotico naturale, che svolge un ruolo importante nel potenziamento del sistema immunitario umano”.